Energia rinnovabile gratuita ETERE

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    Energia rinnovabile gratuita  ETERE

    Akasha (o Akash, Ākāśa) è la parola sanscrita formata da ā + kāś, che significa letteralmente «radianza ulteriore», «radianza incessante», spazio illuminato.

    Molto tempo fa egli (n.d.r. — l’Uomo) ha compreso che tutta la materia percepibile proviene da una sostanza primaria, incomprensibilmente sottile, che riempie tutto lo spazio — l’Akasha o etere luminifero — che viene colpito  dal Prana vivificante o forza creativa che dà la vita a tutti gli oggetti e fenomeni in cicli senza fine.”

    Dall’articolo di Nikola Tesla “I più grandi successi dell’uomo” pubblicato sul “New York American” il 6 luglio 1930


    Nell’antichità, insieme alla conoscenza delle indivisibili particelle fondamentali della materia, ovvero gli atomi, si accennava anche a una fonte inesauribile di energia libera, la cui caratteristica è di essere onnipresente e pervasiva (“non c’è un luogo nel mondo materiale dove potrebbe non esserci”) e che costituisce uno dei principi fondamentali del mondo materiale.

    Negli antichi testi indiani che sono giunti fino ai giorni nostri, veniva chiamata “Akasha”. Ākāsa è una parola sanscrita formata da ā + hāś, che letteralmente significa “splendente”, “splendore continuo” “spazio illuminato”.

    — (Materiale letterario: The Pali Text Society’s, Pali-English Dictionary. Edited by Davids, Rhys; Stede, William.London, 1921-1925)

    L’interpretazione di questo termine sottolinea il fatto che il popolo antico conosceva le proprietà della fonte inesauribile di energia che fu trovata molti secoli dopo dal fisico e inventore serbo Nikola Tesla (185-1943). Ma ne parleremo più avanti.


    Interpretando gli antichi testi scritti nelle lingue europee i traduttori decifrarono il significato del concetto di Akasha così:  “Ciò che sta alla base”. Nel contesto della lingua greca questo già veniva compreso come “essenza” (cioè primario). In latino la parola greca “essenza” aveva in sé il concetto di “sostanza” (substantia) ed era considerata come principio fondamentale dei fenomeni, cioè la materia, nell’aspetto di unità di tutte le forme del suo movimento, con tutte le differenze e opposizioni che nascono in questo movimento. I dizionari moderni riportano la seguente definizione della parola “Akasha”: “sostanza spaziale da cui deriva l’inizio della manifestazione, un impulso iniziale”.  

    Esistono ancora alcune citazioni antiche in cui l’Akasha ha soltanto un elemento caratteristico: il Suono (nota: libro “AllatRa”, pag.53).

    Suono nel concetto di impercettibili vibrazioni molto sottili del Suono non manifesto (che è anche menzionato negli antichi testi come Suono Primordiale), che è la causa di tutte le successive manifestazioni dell’invisibile e del visibile, degli elementi sottili e di quelli più grossolani dell’Universo.

    Akasha è il vettore della qualità di tale Suono ed è descritta come sostanza infinita, onnipresente nell’Universo, che penetra ogni cosa, che non ha forma materiale ma che fornisce la base per una varietà di cose. Si dice che la proprietà di separabilità spaziale uno dall’altro che hanno tutti gli oggetti nel mondo, è dovuta al fatto che sono circondati dall’akasha e che con essa interagiscono.

    La manifestazione dell’akasha è qualunque cosa che rappresenti una combinazione di elementi, che sia tangibile, udibile, visibile pur essendo essa stessa così sottile che non è percepibile dagli organi di senso umani.

    Nella traduzione di antichi insegnamenti indiani si dice che quando emerse il mondo c’era soltanto questa sostanza e quando il ciclo del mondo sarà completato, tutto tornerà nuovamente nell’akasha, e con essa inizierà il ciclo successivo. 

    — (Materiale letterario: Saggezza eurasiatica dalla A alla Z: dizionario filosofico/ Zorin B. I: — Almaty: dizionario Creatore, 2002).


    Le citazioni di Akasha sopravvissute  si possono trovare nella letteratura riguardante le antiche scuole filosofiche indiane come la Vaisheshika, Nyaka, Sankhya, i cui filosofi cercarono di discutere di conoscenze ancora più antiche che erano giunte ai loro tempi. Per esempio nella Sankya si parla dell’akasha come causa e come effetto, e vengono date delle spiegazioni riguardo questa trasformazione. Queste conoscenze diventano molto interessanti se si conoscono i processi principali che si verificano nel reticolo cosmico.

    Gli antichi greci adottarono la conoscenza Orientale, in particolare quella proveniente dall’antica India, e chiamarono la fonte inesauribile di energia libera “etere” (che in greco significa “splendente”) cercando così di  tradurre nella lingua greca il senso originale del termine indiano che significava “splendore infinito” “spazio illuminato”. 

    Anticamente Aristotele usò questo termine per indicare la materia che costituisce la base di ogni cosa e ”di cui è fatto anche il cielo e tutto ciò che esso contiene”. E’ necessario comprendere che cosa esattamente in quell’epoca i Greci antichi intendessero con il concetto di “cielo”. Nella mitologia greca  esisteva il concetto di “più elevato, puro, luminoso, splendente strato di aria, dimora degli dei” opposto al “più basso strato di aria dove tutto è temporaneo e fugace”.

    Perciò il concetto di etere come aria che sta al di sopra delle nuvole (gli strati superiori d’aria) ha un significato un po’ diverso. Il loro etere perciò , così come l’akasha, indicava un ambiente pervasivo, un elemento cosmico che costituisce una sostanza imponderabile del cielo e delle stelle, la materia primaria più sottile, che non è possibile osservare con gli organi di senso. 

    Quasi tutti i più famosi scienziati e filosofi greci descrissero questa conoscenza antica in base alla loro comprensione e presentarono quell’antica informazione conosciuta in oriente, come la perla della “propria teoria” sul mondo invisibile. 


    Si possono trovare dei riferimenti all’etere, considerato come sostanza primaria più sottile, negli insegnamenti degli antichi filosofi greci: Anassagora, matematico, astronomo e fondatore della scuola ateniese; Empedocle, sacerdote, politico e  filosofo; come anche nei filosofi greci antichi Platone e Aristotele (allievo di Platone e precettore di Alessandro il Grande), che chiamarono l’etere “il quinto elemento” (quintessenza), sostanza non materiale dei corpi celesti e del cielo, che riempie ogni spazio.

    Per Aristotele “il quinto elemento” (quintessenza), l’etere, era il  fondamento della sua cosmologia: tutta la sostanza del “mondo sopralunare” (sia dei corpi celesti che delle “sfere” che li sostengono). Inoltre si menziona che l’etere aveva un solo tipo di movimento: un movimento spaziale circolare (n. g. libro “AllatRa” sul movimento a spirale) opposto ai quattro elementi (terra fuoco, aria, acqua) del mondo “sublunare” esposti a “evoluzione e distruzione” (intercon-versione ciclica) e dotati della proprietà di movimento rettilineo.

    — (Materiale letterario: Dizionario filosofico enciclopedico/ capo red. Ilichev L.F., Fedoseev P.N.,  Kovalev C.M., Panov V.G. — M.; Encyclopedia sovietica, 1983).

    Una delle antiche scuole filosofiche più influenti fu lo stoicismo, che in seguito divenne molto famoso a Roma.

    Gli indirizzi principali della scuola erano: la fisica (la filosofia della natura), la logica e l’etica (la filosofia dello spirito).

    La fisica si basava sulle opere filosofiche dei secoli precedenti: la fisica di Aristotele e la cosmologia di Eraclito. Gli stoici chiamavano la materia primaria più sottile  pneuma, di cui tutto consiste e che agisce in ogni cosa.

    Secondo la loro teoria, tutto si trasforma in questa materia primaria, dopo il “fuoco del mondo”.

    Si pensava che il Pneuma fosse la sostanza più sottile, la forza vitale che penetra lo spazio con il “respiro della vita” e lo riunisce in un organismo completo. Il sistema pneumatico, secondo la loro teoria, ha un suo centro di controllo “la sua parte direttiva” che si trova nell’etere.

    (n.: g. nel rapporto sul tema delle particelle reali (stazionarie) Poe).

    E’ interessante notare che pneuma tradotto originariamente dal greco significa “respiro”, cioè l’impulso iniziale. (n.: g. nel rapporto sul tema dell’impulso iniziale, il processo di ezoosmos).

    L’impulso iniziale come processo nella cosmologia antica genera sostanza mobile, cioè  genera il primo movimento. In questo senso la parola “pneuma” fu tradotta come “il divampare dell’etere” cioè l’energia dell’etere. In seguito il concetto di “pneuma” fu tradotto come “respiro” e successivamente come “respiro vitale (spirito)” da “soffio” “respiro”. Ora, il concetto di pneuma, per esempio nella religione, è collegato con la sfera spirituale. Nella teologia cristiana si possono trovare  concetti come “pneuma hagion”, cioè Spirito Santo, o anche la teoria dello Spirito Santo detta Pneumatologia.

    Nello gnosticismo e nell’ermetismo il pneuma era considerato il “mediatore”: tra la luce e l’oscurità  nello spazio, fra la parte più elevata e quella più bassa nel mondo, e fra il corpo e l’anima nell’uomo (una protezione di aria del corpo).

    Gli gnostici chiamavano “pneumatici” coloro che erano sotto il potere del pneuma divino, in contrasto con chi era sotto il potere della materia. Nei papiri magici gli alchimisti consideravano il pneuma come una forza misteriosa e nascosta che si può acquisire per raggiungere determinati scopi (per esempio trasformare qualunque metallo in oro).

    I neoplatonici consideravano il pneuma come l’intermediario fra il mondo materiale e quello non materiale, una copertura dell’anima che la protegge dal contaminante tocco del corpo e dal contatto diretto con il mondo materiale durante la percezione sensoriale (“l’anima percepisce le impronte dei corpi sulla copertura pneumatica”).                                      (N.: g. nel libro “AllatRa” il concetto di subpersonalità)

    — (Materiale Letterario: Dizionario filosofico enciclopedico/ capo red. Ilichev L.F., Fedoseev P.N., Kovalev S.M., Panov V.G. — M.: Enciclopedia sovietica, 1983; Leisegang H., Pneuma Hagion. Der es Geistbegriffs der sinoptischen Evangelien aus dergriechischen Mystik, Lpz., 1922; Verbeke G., Involution de la doctrine du pneuma du stolcisme a St.Augustin, Louvain ‒ P., 1945; Saake H., Pneuma, в кн.: RE, Suppl., Bdl4, 1974).

    Apparentemente, il nome  [del primo corpo], che è disceso dagli antenati fino ai giorni nostri, suggerisce che essi avessero le stesse opinioni che esprimiamo noi, poiché si deve presumere che le stesse idee ci vengano di nuovo non una o due volte, ma un numero infinito di volte.

    Ecco perché, credendo che il primo corpo sia diverso da terra, fuoco, aria e acqua, hanno chiamato il posto più in alto «etere» (aithsr), facendo derivare tale nome dal fatto che «corre sempre» (aei thein ) per tutto il tempo eterno”. 

    — Riferimenti: “Aristotele. A proposito del cielo. Prenota I «
    Traduzione A.V.Lebedev

    La menzione di etere è conservata anche nelle leggende degli dei.

    Secondo la mitologia degli antichi greci, l’Etere era il figlio della primordiale eterna oscurità di Erebus (dal greco “oscurità”) e della dea Nyx (dal greco “notte”).

     Nyx era considerata una delle prime forze creatrici del mondo e la sua dimora era situata negli abissi del Tartaro.

    L’etere è menzionato come aria fiammeggiante, dove ruotano le stelle  e vivono gli dei. (nota: vedi più avanti nel rapporto l’argomento della membrana ezoosmica). Anticamente la gente credeva che l’etere separasse il mondo infinito di Dio dal mondo temporaneo e materiale. Si credeva che attraverso l’etere si diffondesse la forza che creava e teneva in vita tutto il visibile e l’invisibile in questo mondo materiale ed anche ciò che la gente chiama “vita”.  Considerando i principi fondamentali della FISICA PRIMORDIALE ALLATRA, le informazioni esistenti non sembrano più leggende. La conoscenza dei principi fondamentali dà una chiara e ragionevole comprensione che si tratta di processi naturali che sono l’Essenza dell’Universo.


    La conoscenza dell’etere come ambiente mondiale pervasivo, il cui ruolo è  trasferire qualunque interazione nel mondo materiale, è stata preservata fino ad epoche recenti. Praticamente tutti coloro che erano interessati alla conoscenza antica riguardante le particelle elementari indivisibili, cioè gli atomi, hanno trovato la conoscenza riguardante la fonte di energia inesauribile, l’etere. Tuttavia hanno percepito questa informazione secondo  la mentalità predominante nella loro epoca.

    Questi erano: Giordano Bruno, René Descartes, Christian Huygens, Isaac Newton, Leonard Euler, Mikhail Lomonosov, Dmitri Mendeleev e molti altri. 

    Per esempio:

     

    il fisico e matematico René Descartes  nella sua famosa opera “La Dioptrique” (1637) suggerisce che l’etere sia il vettore della luce.

     

     

     

    Christian Huygens nella sua principale opera (“Traité de la lumière”, 1690) descrive la teoria ondulatoria della luce in cui afferma la sua idea fondamentale: le vibrazioni della luce sono impulsi elastici nell’etere.

     

     

    Isaac Newton nella sua opera principale (“Philosophiae Naturalis Principia Mathematica”, 1687) in cui cercò di riassumere i risultati ottenuti da lui e dai suoi predecessori, cita anche questa conoscenza già nota anticamente, in particolare riguardo il trasferimento istantaneo dell’azione da un corpo a un altro a distanza, attraverso lo spazio vuoto, senza l’aiuto della materia. Newton  presentò questa informazione dell’azione a lungo raggio o azione a distanza, come un’idea propria. Egli citò anche, secondo la sua interpretazione, l’antica conoscenza del “primo impulso” nel contesto dell’idea riguardante l’origine divina del mondo. 

     

    Il più grande matematico e ingegnere, il fisico del XVIII secolo che dette un contributo fondamentale allo sviluppo di queste scienze: l’accademico Leonard Euler (1707-1783) scrisse nelle sue opere che tutti i fenomeni ottici, elettrici, magnetici ed anche altri fenomeni si possono spiegare con l’interazione della materia “grossolana” e della materia “sottile” (meno densa ma più elastica): l’etere. Egli cercò anche di spiegare i fenomeni conosciuti nella sua epoca, come vibrazioni dell’etere. 


    Complessivamente nel  XVIII e XIX secolo ed anche all’inizio del XX secolo, durante il rapido sviluppo delle scienze sperimentali (la scienza moderna usa tuttora i risultati di questa conoscenza) l’etere è stato uno dei principali argomenti di discussione di tutte le varie branche della scienza. 

    Molti famosi scienziati hanno parlato e scritto sul mondo dell’etere.

    Per esempio: il fisico e matematico inglese —

    James Maxwell (1831-1879), uno dei fondatori della fisica statistica e fondatore dell’elettrodinamica classica, grazie alle idee-base dell’etere e all’esistenza dell’antica conoscenza riguardo questo speciale ambiente, poté giungere alla teoria del campo elettromagnetico. 

    Maxwell credeva che l’intensità del campo elettrico fosse collegata con la tensione elastica nell’etere, e che l’induzione magnetica fosse collegata con il suo movimento rotatorio.

    Nel suo “A treatise on Electricity and Magnetism” del 1873 scrisse quanto segue: Oggi siamo incapaci di concepire la diffusione (Nota: Interazioni) nel tempo, tranne che come volo di una sostanza materiale attraverso lo spazio o come condizione di moto o tensione in un mezzo già esistente nello spazio… Di fatto ogni volta che si trasmette energia da un corpo ad un altro nel tempo, ci deve essere un mezzo o una sostanza in cui questa energia esiste dopo aver lasciato un corpo e prima di raggiungerne un altro…

    Quindi tutte queste teorie (Nota: teorie dell’interazione ondulare e dell’elettromagnetismo) conducono al concetto di un mezzo in cui ha luogo la distribuzione e, se ammettiamo come ipotesi l’esistenza di questo mezzo, io penso che esso dovrebbe occupare un posto predominante nelle nostre ricerche e che dovremmo  cercare di costruire una rappresentazione mentale di tutti i dettagli della sua azione. Questo è stato il mio costante scopo in questo trattato”.


    Il concetto di etere è stato studiato dai seguenti scienziati:

     

     

     

    il fisico e chimico inglese Michael Faraday (1791-1867), fondatore del concetto moderno di “campo di forza” dell’elettrodinamica, autore di molte scoperte fondamentali, inclusa la legge dell’induzione elettromagnetica, le leggi dell’elettrolisi, ecc.;

     

     

     

     il fisico tedesco Heinrich Hertz (1857-1894), uno dei fondatori dell’elettrodinamica che provò sperimentalmente l’esistenza delle onde elettromagnetiche;

     

     

     

    il fisico olandese Hendrik Lorentz (1853-1928) i cui lavori furono dedicati  all’elettrodinamica, alla fisica statistica, all’ottica, alla teoria della radiazione e alla fisica nucleare. Egli  combinò il concetto di un campo elettromagnetico continuo con la nozione che cariche elettromagnetiche discrete sono parte della sostanza.

     

     

     

     

     Il famoso matematico, fisico, astronomo, filosofo francese Jules Henri Poincaré (1854-1912), che usò il concetto dell’etere mondiale nei suoi lavori e specificò che esso (l’etere) non verrà mai trovato sperimentalmente,  come menzionato anticamente.

     

     

    Tuttavia anticamente si era anche notato che questa sostanza è inaccessibile all’uomo ma, conoscendo la sua natura, è possibile ottenere un’inesauribile fonte di energia.

    Questa informazione di fatto fu oggetto di attenzione da parte di governanti politici e religiosi, persone ricche di varie epoche che, in qualche modo, attrassero le migliori menti del loro tempo in questa ricerca finanziandone lo sviluppo e stimolarono (o non impedirono) agli scienziati famosi di esplorare  tutto ciò che riguardava l’etere. 

    Nel secolo delle nuove scoperte, questo ambiente onnipervadente era considerato in fisica, come nell’antichità, il principio fondamentale. Ma, alla luce delle nuove comprensioni di quel tempo, l’etere venne considerato anche come vettore della luce e delle interazioni elettromagnetiche.

    Si credeva che fosse l’etere che permette la trasmissione di radiazioni elettromagnetiche. Nacque perciò l’espressione popolare “andare in onda” (in Russo in questo contesto si usa la parola etere invece della parola onda).

    Era l’epoca delle grandi scoperte della fisica. Come scrissero i contemporanei di quell’epoca: “le idee letteralmente planavano nell’aria”. Tutte queste scoperte fondamentali riunirono un’importante quantità di prove sperimentali fino a un certo momento…

    Inaspettatamente all’inizio del XX secolo tutti i lavori di ricerca sull’etere furono fermati.

    Molti scienziati che difendevano la teoria dell’etere furono privati di fondi e non poterono proseguire il loro lavoro. Furono creati vari ostacoli artificiali, come chiusura dei laboratori, riduzione di posti di lavoro in ambiente scientifico o creando difficoltà nel successivo posto di lavoro, ecc. Allo stesso tempo  i mass media mondiali iniziarono una campagna su vasta scala per screditare l’etere, considerandolo come uno dei concetti fondamentali della fisica teorica.

    Perché tutti coloro che avevano parlato dell’etere, che era la base su cui famosi scienziati del XIX secolo avevano costruito le loro teorie fondamentali e avevano ottenuto dati veramente interessanti sull’unica natura dell’elettromagnetismo, divennero improvvisamente muti?

    E perché in seguito i fisici, che anche semplicemente citavano l’etere nelle loro conversazioni con i colleghi, vennero incondizionatamente etichettati come “pseudo-scienziati”, malgrado i loro successi ed anche se migliaia di volte le loro conclusioni erano esatte?

    Che successe effettivamente in quell’epoca?

    Uno da “condannare” fu il famoso fisico serbo

    Nikola Tesla, ricercatore nel campo dell’elettricità ad alto voltaggio, ingegnere e inventore di talento, che aveva trovato sperimentalmente un modo per produrre inesauribile energia dall’etere.

     

    Era specializzato nella strumentazione elettrica e il suo principale interesse era lo studio della questione della generazione e trasmissione a distanza senza fili dell’energia. Non è  un caso che le sue idee riguardassero a prima vista delle fantastiche realtà per l’umanità.

    Per esempio, idee come l’illuminazione senza fili delle rotte marine per le navi nelle ore notturne,  come durante il giorno, navigando sul mare o nell’oceano, con l’aiuto dell’energia libera presa dall’atmosfera (o per essere più esatti dall’etere). Queste scoperte, se fossero state implementate, avrebbero permesso di comprendere molti eventi e misteri dell’antichità, come anche dei fatti venuti alla luce durante gli scavi archeologici e trovato  quelli che non rientrano nella tradizionale spiegazione della storia, della vita e delle conquiste tecnologiche dei popoli antichi. Avrebbero inoltre dato delle risposte a molte domande.

    Per esempio: — come fecero gli antichi Egizi a portare avanti la costruzione e i disegni decorativi interni nelle piramidi, senza ricorrere ai metodi di illuminazione conosciuti attualmente dalle popolazioni odierne?

    — Grazie a quale energia gli antichi potevano influenzare la gravità per muovere dei megaliti e costruire con essi intere città?

    — Per quale ragione furono costruiti degli “spazioporti” come ad esempio la piattaforma  di Baalbek in Libano?

    — Gli antenati della tribù africana dei Dogon da dove attinsero i dati esatti riguardanti la stella Sirio e il suo sistema e la fonte di energia necessaria per raggiungere in modo sicuro quella o altre stelle con una nave spaziale?

    Tesla ottenne dei risultati enormi con le sue ricerche e sognò che le sue invenzioni e la libera energia fossero disponibili per tutti, cosa che naturalmente avrebbe considerevolmente facilitato e semplificato la vita di tutta l’umanità e avrebbe portato la civiltà a una nuova svolta nello sviluppo tecnologico.

    Tuttavia il problema era che  le sue idee, le sue ricerche e la manutenzione del laboratorio erano a spese degli industriali americani che avevano un’altra visione del mondo e altri scopi. Per loro la cosa principale non era la libera distribuzione dell’energia a tutti coloro che ne avevano bisogno e la creazione di una società mondiale spirituale e morale, ma il tornaconto commerciale personale e la creazione di una società consumistica in cui loro e i loro discendenti avrebbero esercitato un potere assoluto sulla gente. 


    NIKOLA TESLA (1856 — 1943)

    “Il nostro mondo è immerso in un enorme oceano di energia, noi voliamo nello spazio infinito ad una velocità incomprensibile. Tutto ruota attorno, si muove — tutto è energia. Ci troviamo di fronte a un compito scoraggiante: trovare il modo di estrarre questa energia. Quindi, estraendola da questa fonte inesauribile, l’umanità  avanzerebbe a passi da gigante.” 

     Dal diario di Nikola Tesla, 1891

    “ Non abbiamo ancora risolto i grandi segreti del nostro essere:                   anche la morte potrebbe non essere la fine” 

    Nikola Tesla

    Non è un caso se il periodo fra il 1895 e il 1904 è stato definito “epoca di cambiamenti rivoluzionari nella fisica”.

    Dal 1892 al 1905 c’è stato il picco delle scoperte più significative di Tesla. Tuttavia, la sua “colpa” ed “errore strategico” fu che mostrò le sue più importanti scoperte a coloro che erano al servizio della creazione di una società consumistica.

    Queste scoperte (e, collegate con loro, le possibili conseguenze e prospettive) scioccarono i finanzieri e industriali americani a tal punto che, per timore di perdere il loro guadagno e il potere sulla gente, non solo smisero immediatamente di finanziare i progetti di Tesla, ma  fecero di tutto per far sparire il concetto di “etere” una volta per tutte” dalla scienza fondamentale, la fisica.

    La storia di Nikola Tesla è naturalmente un caso particolare.

    Tali scoperte le avrebbe potute fare anche un altro,  poiché in quel momento la scienza veramente era prossima a un punto di svolta importante che avrebbe aperto delle prospettive fantastiche per la civiltà umana.

    Ma questa storia privata, sfortunatamente, ha influenzato tutta la scienza in generale e, cosa più importante, il suo futuro. Così,  inconsapevolmente, Nikola Tesla poiché ebbe fretta di mostrare la sua tecnologia rivoluzionaria a coloro che, a causa di una svolta storica, avrebbero potuto perdere molto denaro, il potere che avevano sulla gente e il “dominio del mondo, bloccò per un secolo lo studio del problema su come ottenere energia libera dall’etere”.

    A partire dal 1905 nella scienza  iniziò una deliberata distruzione della teoria dell’etere. Non è un caso che il 1905 sia conosciuto nella storia della fisica come  l’Anno dei Miracoli” (in latino: Annus mirabilis. E’ interessante per le persone competenti, che nella letteratura inglese il nome “Annus mirabilis” viene generalmente usato per il 1666).

    A causa della cospirazione segreta degli industriali e dei magnati del mondo, un certo numero di «figure» vennero urgentemente presentate a un autorevole Olimpo scientifico di importanza mondiale,   che iniziò a diffonderle in tutto il mondo incominciando anche a sostituire il concetto di etere e a condurre la fisica verso una diversa direzione di ricerca.

    Per esempio:

     nel 1905 lo sconosciuto ventiseienne Albert Einstein (1879-1955) che all’epoca era cittadino svizzero, impiegato presso l’ufficio Brevetti, pubblicò quattro articoli sugli argomenti più tipici che in quegli anni erano al centro dell’attenzione dei fisici di varie nazionalità. Fra questi il lavoro “Sull’Elettrodinamica dei Corpi in movimento”) del 1905, anno in cui Einstein scrisse della sua particolare teoria della relatività. Inoltre la sua opera venne pubblicata nella prestigiosa rivista scientifica tedesca “Annali di Fisica”.

    A quel tempo l’elettrodinamica era un argomento molto popolare e attirò l’attenzione di molte persone, grazie alle scoperte teoriche e sperimentali di Nikola Tesla e di molti famosi scienziati che a quel tempo lavoravano nel campo dell’elettricità e del magnetismo. 


    “ l’azione anche della più piccola creatura porta a cambiamenti nell’intero universo”

    Nikola Tesla

    La particolare teoria della relatività di Einstein conteneva la revisione dei concetti di tempo e di spazio in fisica. Il suo pensiero fu presentato come sostanzialmente “indipendente” dalle  teorie del tempo che erano basate sulla teoria dell’etere.

    Per esempio, se Hendrik Lorentz, famoso fisico teorico olandese, premio Nobel, laureato in fisica e Henri Poincaré, autorevole matematico e fisico francese, consideravano tutti i nuovi effetti come proprietà dinamiche dell’etere, nella “teoria della relatività” di Einstein tutto questo venne trasferito dalla dinamica alla cinematica e il concetto di etere venne escluso.

     Il giovane scienziato incominciò ad affermare che quelle che venivano considerate proprietà dell’etere erano in effetti una manifestazione di proprietà oggettive dello spazio e del tempo e in generale non era ragionevole includere il concetto di etere soltanto per provare l’impossibilità di poterlo osservare.

    Questo significa che Einstein nelle sue opere abolì il concetto di etere, come anche i concetti di movimento assoluto e tempo assoluto che su di esso si basavano.

     La teoria della relatività non era qualcosa di nuovo nella scienza. Molto tempo prima di questa pubblicazione di Einstein, Henri Poincaré nella sua opera “La mesure du temps” del 1898, aveva formulato un principio generale e universale della relatività per i fenomeni elettromagnetici.

    Ma il problema era che sia Lorentz che Poincaré sostenevano la teoria dell’etere, e questo non piaceva a coloro che erano impegnati ad eliminare questo concetto dalla scienza per ordine dei maggiori finanzieri. 

    Questo disegno fu deliberatamente e sistematicamente realizzato in vari modi e può essere provato da molti fatti. Inizialmente i principali scienziati del tempo evitarono, con un relativo  silenzio, la questione della “nuova teoria” o dettero appena qualche commento professionale su questi argomenti dicendo che questi temi erano già stati considerati precedentemente da altri scienziati e il risultato della loro ricerca  sarebbe stato positivo solo se si fossero verificate determinate condizioni.

     Allora i fisici si divisero sempre più in due correnti:

    quelli che sostenevano la nuova teoria e quelli che rimanevano fermi nelle loro posizioni riguardo al concetto di etere.

    Il risultato di questo dividere gli scienziati gli uni contro gli altri e la divisione artificiale nelle loro file fu la dichiarazione ufficiale fatta a Settembre del 1920.

    All’86° Congresso dell’Unione degli Scienziati Tedeschi e dottori nella città tedesca di Bad Nauheim in Germania, venne solennemente dichiarato come  un dato di fatto che il concetto di etere era definitivamente abolito.

     

    Il luogo e il momento di questa dichiarazione non furono scelti a caso (La località turistica europea Bad Nauheim è situata nello Stato di Hesse a 38 km da Francoforte sul Meno).

    Gli scienziati del tempo compresero che questa dichiarazione in effetti eliminava le spiegazioni di molte già valide teorie della fisica, senza fornire in cambio né una spiegazione né una  prova adeguata. Praticamente nella comunità scientifica quel momento fu l’inizio del modello imposto dai costruttori della società consumistica che divideva la scienza in due parti: una “cieca”, che non può osservare i fatti evidenti e l’altra  “muta”, che sa, ma teme di parlarne. 

    Allo stesso tempo, con l’aiuto dei mass media focalizzarono l’attenzione mondiale sull’affermazione della “validità della teoria della relatività” imponendo l’idea che l’etere non esiste affatto.

    Si affrettarono  inoltre a diffondere libri e discorsi di conferenzieri che parlavano della nuova teoria della relatività considerandola sotto un unico aspetto, come un fatto ovvio e indiscutibile. Anche questo fu determinante nella distruzione e nell’abbandono della conoscenza dell’etere.

    Nella lingua moderna gli uomini d’affari, a livello mondiale, applicarono il loro vecchio metodo per influenzare la gente per mezzo dei mass media e il risultato fu la distruzione di determinate idee comuni, e la loro sostituzione con opinioni false, completamente opposte, favorevoli agli ambienti dei potenti di questo mondo.

    Molto tempo dopo questo metodo fu pubblicamente conosciuto come “La finestra di Overtone”  che consiste principalmente in un particolare processo informativo della coscienza pubblica, dallo stadio di percezione di un idea come completamente “inaccettabile” (per esempio spezzare qualunque conoscenza antica fondamentale comune, postulati, punti di vista tradizionali, norme morali ed etiche universali), allo stadio  di idea non soltanto comunemente accettabile ma anche base di una norma socialmente immutabile su questa base falsa.

    (Stadi del processo informativo della coscienza popolare secondo la “Finestra Overtone” sono: impensabile, visione radicale di un’idea falsa, idea minimamente accettabile, idea maggiormente ragionevole, l’idea più popolare, introduzione alla politica della vita).


    Tutte queste distorsioni nella fisica sono tristi ma non sorprendono. 

    Sono solo un riflesso parziale di ciò che avvenne globalmente in quell’epoca nella coscienza della gente in collegamento con l’intensa attività di un gruppo di finanzieri che sognava di avere la supremazia sul mondo intero.

     In quel periodo la spiritualità, e la moralità furono massicciamente distrutte nel mondo e si costruì artificialmente la società consumistica. Si crearono a un ritmo crescente grandi imprese mondiali, corporazioni multinazionali, monopoli privati e il mercato mondiale, tutti miranti alla formazione e consolidamento della società consumistica. La comunità mondiale rese popolare la figura dell’uomo-consumatore, la cui coscienza, fin dall’infanzia, era basata sulla percezione materialistica ed egoistica del mondo e  un atteggiamento consumistico verso la vita, per trarne un profitto personale.

    Il significato della vita fu falsamente ridotto a un desiderio di continuo aumento del livello del proprio reddito e benessere, all’aspirazione di una carriera in crescita e a coltivare le ambizioni egoistiche.

    Questo ebbe il risultato di non dare alla persona la necessaria libertà interiore e felicità. Naturalmente dopo un tale processo di massa sulle coscienze, il pensiero egoistico dell’uomo-consumatore non prese più sul serio  la conoscenza del passato, incluso ciò che era considerato sacro e che era stato tramandato di generazione in generazione per millenni, come conoscenza importante per l’umanità. Fu difficile per l’uomo immaginare che cosa fosse il vuoto completo, se non fosse riempito con qualunque cosa materiale.

    Per lui divenne difficile andare oltre la visione materialistica della vita che, nella sua coscienza, costituiva un confine creato espressamente per non permettergli di imparare di più e proseguire sulla strada di Tesla, Planck o Maxwell. 


    Hendrick Laurenz diceva: “… la materia pesante è assolutamente permeabile, cioè al posto di ogni atomo c’è anche l’etere che sarà evidente, se consideriamo gli atomi come modificazioni locali dell’etere”.

     Dal libro — Kudryavtsev P.S.

                   “Storia della fisica”

                              Vol.3,1971


    Nonostante le difficoltà che affrontiamo nei nostri tentativi di sviluppare una comprensione completa della struttura eterica, sicuramente, gli spazi interplanetari e interstellari non sono l’essenza dello spazio vuoto, ma sono occupati da una sostanza materiale o un corpo, il più esteso, e bisogna pensare, il più omogeneo, che conosciamo.

    Dal articolo di James Maxwell

    “Etere”

    Enciclopedia Britannica, 9 ediz., 1878


    Noi non solo scopriamo nuovi fenomeni, però in quelli che erano conosciuti, ci vengono rivelati aspetti inaspettati. Le leggi mantengono la maestosa semplicità nel etere libero; però materia in senso proprio sembra sempre più complessa, tutto ciò che si dice su di lei ha sempre solo un valore approssimativo, e le nostre formule ogni minuto richiedono più nuovi membri.

    Dal libro Henri Poincarè

    “Della scienza”


    Non puoi rimandare la cura del grande e dell’eterno per il momento in cui sarà possibile per tutti soddisfare i loro bisogni di base. Altrimenti sarà troppo tardi — daremo la ricchezza materiale nelle mani delle persone il cui ideale sara “pane e divertimento”

    V.I. Vernadsky


    Di conseguenza lo sviluppo della fisica nella direzione prospettica che la collegava con lo studio delle proprietà dell’etere fu rallentato per un secolo e l’indirizzo scientifico prioritario rimase focalizzato sull’ottenere vantaggi militari per chi comanda e un guadagno per gli oligarchi.

    Oggi i resti dell’antica conoscenza dell’etere esistono all’interno dell’interpretazione della scienza tradizionale o a livello di idee filosofiche come “conoscenza primitiva del passato” inoltre, con la distorsione e l’errata comprensione dell’essenza, è stata  costretta entro la cornice ristrettiva etichettata come “interpretazioni antiche occulte”. 

    Che cosa possiamo vedere oggi nel mondo moderno come risultato della perdita dell’antica conoscenza della fonte inesauribile di energia (etere, akasha, energia libera)?

    Feroce competizione per impossessarsi di tutte le fonti del pianeta di energia non rinnovabile fino ai conflitti militari, l’espansione di compagnie transnazionali, l’inconciliabile divisione dei popoli in “noi e loro”, lotta senza regole per conquistarsi il mercato del consumatore.

    Le fonti di idrocarburi sono diventate oggetto di contrattazione nelle situazioni politiche ed economiche della società consumistica. Oggi la civiltà in cui il denaro massicciamente governa la mente della gente, si trova ad affrontare una situazione di stallo nello sviluppo e  problemi mondiali globali dovuti alla mancanza di una base morale e spirituale.

    E tutto questo sta succedendo proprio ora, nel momento in cui i cataclismi naturali globali stanno accelerando il passo e divenendo sempre più forza, ora che quindi la conoscenza dell’etere è necessaria altrettanto dell’aria per la sopravvivenza dell’umanità. Con l’aiuto del denaro si può far tacere la lingua degli scienziati, ma è impossibile trattenere la crescente collera della natura!

    Nella società moderna, grazie ai mass media, la frase “crisi energetica” si è fermamente radicata nella mente della gente che è abituata ormai a giustificare l’aumento della tensione internazionale militare e politica, la guerra e qualunque tentativo di distruggere l’ “eccesso” di popolazione.

    Ma pochissime persone pensano a che cosa si nasconde effettivamente sotto la frase “crisi energetica” e perché questo concetto sia entrato nell’opinione pubblica corrente come una forma di scusa.

    Dopo tutto  oggi sono disponibili vari modi per ricevere l’energia elettrica senza dover ricorrere agli idrocarburi. Perché le fonti ufficiali non parlano di questo? Risposte a queste domande porteranno nuovamente al banale ed umano desiderio di possedere l’energia del mondo, o almeno ad aspirare a non perdere potere su vari tipi di situazioni nel mercato consumistico mondiale.

    Così la società consumistica, dove tutto lavora per il guadagno “con un volto umano mutevole” è incompatibile con i concetti di società spirituale e creativa –  di energia libera e di conoscenza primordiale originaria. 

    Tuttavia ora, grazie anche alla conoscenza della FISICA PRIMORDIALE ALLATRA, tutte le persone sane di mente al livello mondiale hanno un’opportunità unica di cambiare radicalmente la direzione dello sviluppo della nostra civiltà verso un indirizzo spirituale e morale(Nota:  Cfr. il libro “AllatRa”) e risolvere il problema più importante della società mondiale: il problema di ottenere energia libera e gratuita. Le opportunità e le prospettive offerte dalla FISICA PRIMORDIALE ALLATRA, liberano la gente dalla dipendenza dalla materia, cioè promuovono l’abolizione di qualunque sistema consumistico. Portano l’umanità a  completamente nuovo tipo di atteggiamento, di visione della vita, di studi scientifici e ricerca pratica dello spazio e dell’uomo.


     

    Con l’aiuto del denaro si può trattenere le lingue degli scienziati, però è impossibile trattenere la crescente ira della natura!


    “ Se la società non cambia, l’umanità semplicemente non sopravviverà… Sarà possibile sopravvivere alle catastrofi in arrivo solo con l’unificazione di tutta l’umanità e con trasformazione qualitative della società in senso spirituale”.

    Dal libro “AllatRa”


    “E’ molto importante il contributo personale di ogni persona nella società alla causa comune della trasformazione spirituale e morale della società. Si può dire che ogni atto, sembrerebbe anche più semplice e insignificante, impegnato nella diffusione della verità, alla fine, in ogni caso, influenza la situazione globale nella società e forma il suo futuro.”

    Dal libro “AllatRa”


    Le informazioni riportate in questo articolo sono tratte da

    “PRIMORDIAL ALLATRA SCIENCE”

    www.allatra-science.org